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Associazione Jambo “Un altro mondo è possibile: un mundo donde quepan muchos mundos.”

Chi sono le amiche della cooperativa “Mujeres por la Dignidad”

Parte del ricavato viene inoltre destinato ad un progetto che al momento consiste in un corso di alfabetizzazione e di contabilità  che si tiene con scadenza mensile a San Cristobal. Dove vendono le Mujeres?  Oltre all’attività nella loro tienda, le donne della cooperativa partecipano a “ferias” in tutto il Messico. Per quanto riguarda le esportazioni, oltre al nostro progetto, iniziato nel 1998, hanno relazioni con altri 2 piccoli gruppi, negli Stati Uniti e in Canada.

Perché questo progetto

Siamo venuti a conoscenza dell’esistenza della cooperativa grazie ad un nostro amico, Jorge Santiago, ex prigioniero di coscienza del gruppo di Amnesty International  di cui alcuni di noi fanno parte. Jorge è responsabile per il Chiapas di DESMI, una ONG che si occupa di Sviluppo Economico e Sociale dei Messicani Indigeni

Attraverso consulenze e prestiti, DESMI sostiene le cooperative indigene sia agricole che di tessitrici, accompagnandole fino a quando sono in grado di autogestirsi. La struttura della cooperativa rispecchia l’idea di commercio equo, di economia sostenibile e di rispetto dei diritti umani, promovendo microprogetti volti a restituire dignità ad ogni persona, specialmente alle donne, che all’interno delle loro comunità e dello stato vivono una condizione di sfruttamento e di inferiorità. Per noi il Chiapas è il luogo simbolo del riscatto degli indigeni oppressi,  riscatto cercato attraverso la resistenza non violenta. Per questo motivo ci è sembrato importante e significativo commerciare i tessuti di questa cooperativa.

Nuovi ingressi nel progetto

Il nostro progetto non è attualmente riconosciuto da alcun canale ufficiale CEeS.

Alcuni di noi hanno visitato più volte la cooperativa delle Mujeres, con cui abbiamo instaurato rapporti di amicizia oltre che commerciali. Durante una visita dell’agosto 2001 abbiamo incontrato altre due cooperative di tessitrici che operano in zone limitrofe: “Xulum Chon” di El Bosque e “Nichim Rosas” di Amatenango de Valle.

La cooperativa “Xulum Chon” è di nuova costituzione (grazie anche ad una nostra cena di raccolta fondi, che ha permesso la legalizzazione della cooperativa): è nata il 13 novembre 2000 e sta compiendo, accompagnata da DESMI, un percorso di apprendimento di gestione e di tecniche legate alla tessitura ed al ricamo. Le donne, circa 100, provengono da 10 comunità, fra cui San Juan de la Liberdad e San Andrés. I loro uomini sono riuniti in un a cooperativa di cafetaleros “Mut Viz” e producono caffè biologico; noi lo conosciamo come “Cafè Rebelde” importato , in Italia, da Ya Basta.
Il prezzo del caffè in questi ultimi anni è diminuito vistosamente (da 25 a 6 pesos al Kg). Questo fatto ha causato enorme povertà nelle zone di produzione del caffè (enorme povertà significa difficoltà a procurarsi cibo per vivere), per cui le donne si sono riunite in cooperativa per aiutare la famiglia con la tessitura. Anche loro, come le Mujeres, tessono secondo l’antica tradizione Maya con telai a cintura, oppure ricamano, essenzialmente a punto croce.
Le comunità in cui vivono queste donne sono particolarmente povere. Non hanno scuole, tantomeno ospedali o dispensari. Nessuna, ad eccezione della presidente, parla spagnolo. Ci hanno parlato della loro speranza di poter commercializzare i loro tessuti attraverso un canale equo. Per il momento non rientrano in alcun progetto di CEeS, anche piccolo, nel nord del mondo. Vendono i loro tessuti nelle “ferias”. Anche loro partecipano al progetto di alfabetizzazione.

“Nichim Rosas “ è un gruppo formato da donne provenienti da 5 municipalità,  è cooperativa legalmente riconosciuta. Sono 75 donne,  la cui presidente si chiama Patrona. La zona dove vivono è situata a sud di San Cristobal. Vendono i loro tessuti nelle “ferias” e quest’anno hanno partecipato ad una esperienza di “trueke”.

Tessono camice e pantaloni bianchi ricamati poi in bianco. Fino a poco tempo fa non avevano soldi per acquistare il filo, così toglievano ad uno ad uno i fili dei tessuti che già avevano. Con notevoli sforzi le donne sono riuscite a costituirsi recentemente, nel 2002, in cooperativa e finalmente vendono tutte insieme i loro prodotti. Anche loro accedono al corso di alfabetizzazione.

ultimo aggiornamento: 8-Dic-2010