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Progetto Saiorse
El Calvario è un villaggio posto sulla cima di un monte, i suoi abitanti, poverissimi, vivono in case di legno e lamiera con pavimenti in terra battuta. Gli uomini coltivano comunitariamente caffè e mais, le donne hanno formato una cooperativa pe produrre il pane e le tortillas, i bambini non avevano la scuola.
A El Calvario sono tutti simpatizzanti dell’EZLN; ai piedi della montagna, invece, c’è un villaggio con case di mattoni, con giardini ben curati, ci vivono i filogovernativi,; molti di loro appartengono al gruppo paramilitare Paz y Justicia.
Proprio ad El Calvario gli amici di Alessandro, ragazzo di Fidenza morto alcuni anni orsono in un incidente stradale, gli hanno dedicato un progetto dal nome bellissimo SAIORSE (in gaelico Libertà). Si tratta di una casa, più bella di tutte le altre, costruita dai membri della cooperativa El Chapuyol, di piccoli coltivatori di caffè, e con all’interno una bella foto di Alessandro che sorride. Serviva come luogo di incontro per gli uomini membri della cooperativa, per riunirsi, per discutere non solo del lavoro, anche di politica, di speranza per un futuro migliore, di libertà. Gli amici di Alessandro, entusiasti di questa scelta, hanno continuato a sostenere i loro coetanei di El Calvario: ora quella casa ospita anche una scuola autonoma di 37 bambine e bambini; si sono resi disponibili due promotori di educazione. La cooperativa sta lentamente migliorando la sua produzione di caffè ed ha iniziato le pratiche per il riconoscimento di agricoltura organica (o biologica). Tutto questo è in parte finanziato dal progetto Saiorse.
Belisario, il responsabile della cooperativa, ci scrive “ … lo spirito di Alejandro è dentro di noi, sta camminando insieme a noi per il bene di tutti. Vi ringraziamo per l’aiuto e vi aspettiamo.” |
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